Dal mondo della bibliofilia una curiosa notizia, che spazia da Adolf Hitler ad una tipografia di Bolzano. Già: è rispuntato Hitler vive: come Hitler preparò, come Hitler eseguì il suo piano di fuga, un opuscolo di un misterioso Egros, probabilmente il cognome Sorge al contrario. Impossibile evidentemente individuarlo. Anche perché l’opuscolo (58 pagine) è del 1949.
Un testo semisconosciuto – la notizia è del sito cacciatoredilibri.com -, uno degli opuscoli che volevano ancora vivo il Führer dopo il 1945.
Un testo – attendibilità storica: zero, ovviamente - che si innesta nel filone delle pubblicazioni del dopoguerra che asserivano che Adolf Hitler non fosse morto nel bunker di Berlino ma fosse in realtà riuscito a fuggire (in Sud America, in Messico, in Antartide…) e cominciasse in quei luoghi lontani a ricostruire il suo folle impero. Ne esiste una sola copia certificata presso l’OPAC SBN, conservata alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, scrive Simone Berni, grande cacciatore di libri.
Un altro bibliofilo, Domenico Cammarota, aggiunge che “lo specialista Valeriano De La Cruz Mananes, nel suo corposo libro Donde està el cadaver de Hitler? (Murcia, 2014), dedica un intero capitolo all'opuscolo di Egros, dicendo che è stato edito nel 1948 (e non nel 1949), perché l'autore misterioso riporta nel testo più volte la frase "tre anni fa" riferendosi agli ultimi giorni nel bunker di Hitler nel 1945” (ma potrebbe essere stato scritto nel 1948 e stampato l’anno dopo, ndr.)
Aggiunge inoltre che un’altra copia del rarissimo libretto, oltre a quella della BN di Firenze, è conservata presso la Deutsche Nationalbibliothek. Una terza copia di Hitler vive dovrebbe stare pure nella Libreria del Congresso a Washington ed una, infine, alla Fondazione Anna Kuliscioff.
Due comunque le copie segnalate ieri in vendita, che hanno subito attirato l’attenzione dei collezionisti: una a 450 euro in rete ed una al prezzo di 80 euro offerta dallo studio bibliografico Telesma Libri.
Ma, e qui è la curiosità, sapete dove fu stampato l’opuscolo? A Bolzano, presso la Tipografia Seta, Società editrice tipografica Atesina. Ovvero la Società che era proprietaria del quotidiano Alto Adige fondato nel 1945 dal Comitato di liberazione nazionale. Oggi la Seta non c’è più e il quotidiano, dal 2016, è proprietà dell’Athesia, cui fa capo anche il Dolomiten, quotidiano in lingua tedesca.
Ma guarda...